sabato 5 settembre 2009

rientro improvviso


Ognitanto torno qua, solo quando sento di dire qualcosa.
E in questo momento la salute non ottima mi costringe a ritrovarmi con me stesso più del solito. Introspezioni e analisi interne che spesso non portano da nessuna parte, mentre a volte spiccano come lampi a indicare una qualche nuova via o un presunto nuovo percorso. Ora nessun lampo, solo leggeri segnali di insoddisfazione, forse legati al momento no del mio caro amico intestino. Può essere che qualche segnale più deciso si faccia avanti in seguito, mah. Dipenderà da chissà che: se solo lo sapessi.
Intanto stasera brodino.

venerdì 17 aprile 2009

vorrei capire


cosa ci si aspetta dal sottoscritto. No, perchè a volte ho l'impressione che stiano tutti lì ad aspettare un mio anche impercettibile movimento per potermi giudicare.
Boh.

lunedì 6 aprile 2009

fantasmi, atterraggi e ripartenze


L'ennesimo attacco intestinale mi ha riportato faccia a faccia coi fantasmi di qualche anno fa: fortunatamente sono svaniti in poche ore ma che paura e angoscia. Pensavo ad un pronto soccorso, ad un riaprire la ferita, a tutto quello che ne sarebbe seguito. Ma è durato poco. Menomale. Certo questi momenti paradossalmente mi servono, ognitanto: è giusto tenere i piedi per terra e ricordare da dove vengo... qui ci sto per un accordo, non devo scordarlo. Pago l'affitto e finchè non mi sfrattano ci resto.
Si salta, si nuota e si vola, ma quando si ritocca terra è necessario fare carburante per ripartire. E se è il caso si vola bassi.
E tutto serve per conoscersi di più e, tutto sommato, stare meglio con gli altri.

domenica 29 marzo 2009

cadono le braccia, sì


Ma chi l'avrebbe detto? Delusione? Mah, forse no. Forse solo sorpresa. Comunque una piccola lezione. Mi riprenderò. Da subito cazzo. Come ho sempre fatto in tutti i frangenti della vita.

domenica 8 marzo 2009

no line on the horizon


Sto qui a pensare, tra un urlo e un pianto, un fiato che manca, alla voglia di volare ancora. Non posso pensare che a 45 anni ci si possa sedere sulla poltrona e fare bilanci. Non è il tempo. Voglio correre ancora, voglio volare, voglio viverli tutti i prossimi, che siano uno, cinque, quaranta... Lo sforzo è questo. Voglio un orizzonte che non si vede, voglio trovarlo e voglio prenderlo, ci volessero ancora trent'anni.
Ci provo, lo faccio.

domenica 22 febbraio 2009

altalena


Da un po' di mesi ho imparato a conoscermi meglio, ma sono ancora molte le volte che io stesso non capisco cos'ho dentro. Si dice alti e bassi: in realtà ultimamente la serenità prevale sulle ansie e le negatività, ma quando queste riaffiorano danno ancora molto fastidio. Posso dire, a 45 anni, di avere raggiunto un mio stato di equlibrio, ma quando questo si smarrisce per un qualsiasi motivo, faccio fatica a capirne le cause, o almeno ci metto un po'.
Vabbè, ciò che conta è la sostanziale serenità che ho raggiunto negli ultimi tempi. Questa mi consente anche di svolazzare in serenità, senza il brevetto di volo per il parapendio...

domenica 15 febbraio 2009

domani


La serenità attuale contiene nascoste ma a tratti emergenti imprevedibili paure sul domani. Lanciarsi in parapendio per scoprire se le paure hanno un fondamento o sono effimere.

lunedì 9 febbraio 2009

di-gestione


La di-gestione delle emozioni implica un alto grado di spersonalizzazione. E' difficile gestire i propri alti e bassi, ci vuole raziocinio: e se hai alti e bassi è significativamente probabile che un minimo di raziocinio ti manchi. E allora l'unica è svestirsi da se stessi, potendoci riuscire. In caso contrario meglio abbandonare la resistenza e lasciarsi trascinare dagli eventi e dalle conseguenze epidermiche che ne seguono.

domenica 8 febbraio 2009

midnight sun

lunedì 2 febbraio 2009

abitudini


Non riesco ad abituarmi ai miei malanni intestinali. Sono anni che ci convivo e dovrò conviverci per anni: ciò nonostante ogni volta il sopportarli mi fa più rabbia che dolore.

domenica 1 febbraio 2009

New Moz


Sta uscendo. Oggi l'ho prenotato.

un metro sulla media


Mi capita, e di solito succede quando sono particolarmente sereno, di sognare di volare. Non è proprio il volo degli uccelli, anche se magari raggiungo altezze considerevoli e godo talvolta di panorami fatti di valli e praterie verdi, ma avviene che in pratica io nuoti nell'aria a circa un metro da terra; ogni qualche decina di metri, sempre in volo, appoggio una mano al suolo spingendomi e aumentando la velocità. E' bellissimo. Sto sopra la media, in questi casi.

venerdì 30 gennaio 2009

visione alterata


Stamattina mi sono scoperto particolarmente sereno. In auto canticchiavo liberamente sulla musica in sottofondo. Continua questo strano rimbambimento primaverile che da un lato mi fa piacere ma dall'altro mi preoccupa. La mania di analizzare sempre ogni mio stato d'animo mi pone davanti alla questione di conoscere da dove arrivi questa sospetta serenità. Mi sto facendo un'idea; comunque forse è meglio continuare a bearsi di questo stato di grazia e non farsi troppe domande. Don't you, ste?

mercoledì 28 gennaio 2009

è primavera. ???


Da qualche giorno i miei pensieri vagano. E' come se fosse arrivata la solita primavera prima del solito. Vorrei scoprire perchè.

mercoledì 17 dicembre 2008

splendida giornata


Una giornata particolarmente di merda può comunque essere utile: intanto si possono distinguere gli stronzi veri da quelli finti, che sono anche più pericolosi. Uno stronzo finto ha anche il difetto di non sapersi stronzo, il che lo porta a rendersi anche palesemente ridicolo nella sua immensa grandeur di stronzo d.o.c.. Chi nasce stronzo non ha questo problema, ma chi lo diventa per necessità di status è soggetto sovente a regalare buon umore a chi ne può osservare le gesta.
Ma buona notte....

venerdì 5 dicembre 2008

oggi


Come volevasi dimostrare. 0,4 milligrammi di latte sono bastati per mandare in corto circuito le difese di Greta. Solite terapie, solite sofferenze. Solita delusione, mitigata dalla consapevolezza che immaginavamo potesse facilmente andare così.

giovedì 4 dicembre 2008

domani?


Domani portiamo la piccola all'ennesimo day hospital per verificare lo stato della sua allergia alle proteine del latte. Con ogni probabilità avrà uno shock anafilattico, che comporterà il trattenimento in ospedale per 24 ore. E' una situazione frustrante, non riesco ad avere molte speranze e sapere già che al 90% sarà un tentativo buco mi deprime: poi lo shock comporta giorni di terapia e ulteriore indebolimento per Greta. Perà sappiamo che è l'unico modo per capire se qualcosa è cambiato nella sua allergia. Bah.

domenica 30 novembre 2008

inaspettatamente


I nonni si portano via la Greta per una notte e io mi trovo improvvisamente triste. Sto sempre a imprecare per i suoi capricci ed adesso mi sento abbandonato...

un anno fa


Il Re dell'Universo. Alle 9,12 fui incoronato. Auguri, mio piccolo Principe!

venerdì 21 novembre 2008

freddo polare


In alcuni momenti la coesione tra parti ghiacciate diventa impenetrabile. Succedono tante piccole cose quasi contemporaneamente e ti trovi bloccato: prese una ad una sono insignificanti, ma sono così ghiacciate che si incollano a vicenda intorno a te. Il freddo si fa sentire, quello metereologico è anche in spaventoso ritardo. Piccole incrinature superabili ma apparentemente ben saldate tra loro nei punti cardinali. Un po' di caldo forse le scioglierà.

venerdì 14 novembre 2008

condivisione



Posso pensare di non condividere e posso fare finta di condividere. Posso anche condividere consapevolmente e gioiosamente, oppure condividere obtorto collo. Ma l'ultima cosa che farei è non condividere ignorando o, peggio, snobbando con sarcasmo.

giovedì 13 novembre 2008

è passato Marcolino


Da quando si è messo a gattonare tutto storto con una gamba piegata e l'altra dritta sta disfando casa. Sta scoprendo ogni centimetro del suo habitat rasoterra. Vuole toccare e possibilmente distruggere. Search and destroy! Ma cosa abbiamo creato?! La sorellina era così ..statica! Il mio piccolo teppista...

martedì 11 novembre 2008

lonely soul

Soli coi propri mali. Ma dura un attimo...

venerdì 7 novembre 2008

nervi tesi e stomaco contratto


Estremamente vulnerabile agli sbalzi d'umore, ha prevalso oggi il nervosismo misto alla frenesia del fare, e fare tremila cose insieme... la preoccupazione del futuro e delle mie responsabilità rispetto al futuro mio e dei miei cari. Flashback di momenti difficili.

mercoledì 5 novembre 2008

si riapre


Ci riprovo. Voglio vedere se riesco ad annotare qualcosa che valga la pena leggere.

martedì 18 marzo 2008

traffico


...sappi che in questi giorni faccio davvero fatica ad affrontare l'inizio della giornata. Dovrei essere l'uomo più contento del mondo: una bella famiglia (anzi due, con papà e mamma), una moglie fantastica, due bimbi meravigliosi, un lavoro onesto e una professionalità stimata, un futuro in fase di realizzazione. Eppure salgo in macchina dopo aver lasciato Greta a scuola e, nel tragitto verso l'ufficio o un cliente, mi sento solo in mezzo a un milione di persone; solo in una marea di auto, ognuna con uno sconosciuto dentro. Solo e disarmato. E mille malinconie e ansie mi si attaccano addosso. Poi, a destinazione raggiunta, accendo l'espressione automatica da uomo sereno e faccio finta di nulla. Non è per nulla facile. Ma cosi è. Ognuno ha le sue, da grattare...

martedì 12 febbraio 2008

sbalzi

Dopo qualche mezza giornata di merda oggi arrivano la prima pagella della piccolina e il suo primo dentino ballerino. Improvvisamente si torna a vivere.

venerdì 1 febbraio 2008

prospettive


A 44 anni pensavo di saper leggere tutta la mia vita passata come un libro aperto. Da un mese ho scoperto che neanch'io mi conosco bene: non ho memoria di tante cose e sentimenti passati, faccio fatica a recuperarli. Ovviamente faccio ancora più fatica a leggermi da fuori nell'attualità. E' un esercizio complicato, ma mi è necessario per capire dov'è il guasto. Ogni tre secondi giudico le persone, e non so giudicare me stesso...

giovedì 10 gennaio 2008

ritornano davvero?




Dopo le tante voci circolate in queste settimane, è giunta la conferma da parte del manager degli U2 Paul McGuinness che a produrre il nuovo album della band irlandese (previsto per il 2008) saranno ancora una volta Brian Eno e Daniel Lanois.
McGuinness, nel corso dell'intervista, ha aggiunto che Eno e Lanois saranno coinvolti anche nella stesura diretta dei pezzi assieme alla band.
Pare quindi che la produzione con Rick Rubin sia stata limitata solo a The Saints Are Coming con i Green Day e Window In The Skies avvenuta lo scorso anno a Londra.
McGuinness ha infine aggiunto che verrano presto rimasterizzati altri lavori passati della band sulla riga di quanto appena fatto per The Joshua Tree, in modo da dare un suono migliore grazie alle più avanzate tecnologie del settore, e che inoltre verranno aggiunte demos ed inediti ad ogni cd.Lo storico collaboratore degli U2 Daniel Lanois ha rilasciato un'intervista per
Spinner in cui parla del nuovo album della band irlandese.Secondo Lanois il nuovo album conterrà brani innovativi. Lanois aggiunge che molti spunti sono giunti per esempio da un vecchio brano di Hendrix dal titolo Crosstown Traffic, di cui è stata ispiratrice la parte di batteria.
Per quanto riguarda ancora la parte di batteria, Lanois aggiunge che altri spunti sono stati presi nelle registrazioni svolte nelle scorse settimane da alcuni lavori di
Mitch Mitchell.

Ora, io attendo con grande curiosità e speranza l'uscita di questo album, dopo le delusioni degli album seguiti ad Achtung Baby. Vorrei davvero che questa band facesse ancora un grande disco; vorrei trovare ancora la voce di Bono, i riff di Edge, quella miscela di rock ed emozioni che ha segnato tutta la mia vita, da I Will Follow a Stay (Faraway, So Close): dimenticare le ridondanze da rock star del buonismo e ritrovare quegli scarponi neri e la voce unica e iperbolica e la chitarra più emozionante di sempre. Forse un po' mi illudo ma spero sia possibile.

domenica 6 gennaio 2008

l'uomo dei sogni


Passano i mesi ... ma ce lo prendete o no??!!

venerdì 4 gennaio 2008

forum


Oggi lascio il forum che tanto mi ha dato in questi due/tre anni. E' ormai inutile insistere quando capisci che non serve. E' un grosso peccato ed un mio grande rammarico perchè quel forum ha dato vita a diverse amicizie, altrimenti impensabili. Avrò senz'altro difficoltà, perchè quel bar virtuale era una consuetudine familiare e irrinunciabile. Continuerò a vedere e sentire gli amici di quelle lande, ma non partecipare attivamente sarà dura. C'è la remota possibilità che le cose possano cambiare e io ritornarvi, ma al momento mi pare inimmaginabile. Tristezza.

martedì 1 gennaio 2008

niente paura

A parte che gli anni passano per non ripassare più e il cielo promette di tutto ma resta nascosto là dietro al suo blu ed anche le donne passano qualcuna anche per di qua qualcuna ci ha messo un minuto qualcuna è partita ma non se ne và Niente paura, niente paura Niente paura ci pensa la vita mi han detto così... Niente paura, niente paura niente paura si vede la luna perfino da qui. A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire Non sò se son peggio le balle oppure le faccie che riescono a fare. A parte che i sogni passano se uno li fa passare alcuni li hai sempre difesi altri li hai dovuto vederli finire Niente paura, niente paura Niente paura ci pensa la vita mi han detto così... Niente paura, niente paura niente paura si vede la luna perfino da qui. Tira sempre un vento che non cambia niente mentre cambia tutto sembra aria di tempesta. Senti un pò che vento forse cambia niente certo e cambia tutto sembra aria bella fresca. A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare. Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento. Niente paura, niente paura Niente paura ci pensa la vita mi han detto così... Niente paura, niente paura niente paura si vede la luna perfino da qui. Niente paura, niente paura.

mercoledì 26 dicembre 2007

niente di meglio


Il ragnetto dormiente abbarbicato al petto sulla sinistra, la iena accucciata sotto il mio braccio a destra. Sul divano (mentre scorre la vita di James Brown).

lunedì 24 dicembre 2007

Gesù Bambino


Un Natale difficile da immaginare, anche sforzando la fantasia. Buon Natale Ema, e grazie del dono più bello che potessi confezionare.

domenica 2 dicembre 2007

Benvenuto Marco !


Per la seconda volta ho avuto il privilegio di partecipare all'evento più grande che ci possa capitare: sia con Greta che con Marco ho condiviso, per quanto sia consentito a un uomo, ogni secondo della nascita con mia moglie. Per la seconda volta davanti all'evidenza ho potuto constatare quanto la donna sia superiore all'uomo. Non ce n'è! Con Greta l'esperienza fu lunghissima e fortissima, ma c'era l'inconsapevolezza della prima volta, venerdì invece eravamo più preparati e forse per questo motivo è stato tutto ancora più consapevole e grandioso. Ho partecipato al dolore fisico di Emanuela standole appiccicato ogni frazione di secondo, stringendola, accarezzandola, incitandola e calmandola, soffrendo della sua sofferenza. L'ultima ora sembrava un'eternità, non avevo più la cognizione del tempo che passava, in certi momenti ho pensato di essere vicino ad un collasso. Le due ostetriche sono state dei veri angeli, e so che non è così facile avere la fortuna di trovare persone così preparate e dolci: siamo stati indubbiamente fortunati. Le emozioni sono state così forti da stordirmi: non aver dormito per 42 ore mi ha procurato solo stanchezza fisica, ma l'altroieri quando alle due del pomeriggio sono tornato a casa per riposarmi e lavarmi un po' ero stravolto ma l'adrenalina mi ha impedito di addormentarmi.Tutto questo stress emotivo e fisico si è sciolto quando, nel giro di pochi secondi ho visto la testina di Marco fare capolino e il suo corpicino scivolare fuori da Ema col suo pianto benedetto. Il suo pianto si è placato subito e si è tradotto nel mio, irrefrenabile. Emanuela, la mia roccia, la mia bussola, si è improvvisamente trasformata da pallida ed esangue a luminosa, radiosa, raggiante. L'ostetrica poi mi ha passato le forbici e invitato a tagliare il cordone ombelicale (che purtroppo non abbiamo potuto donare, come avevamo deciso, perchè l'ospedale non era quello in cui avevamo dato il consenso e dove doveva inizialmente nascere Marco), operazione che ho eseguito con mano incerta e in due tempi...Mi sento di dire che tutti i futuri papà dovrebbero approfittare di questa fortuna che ci è stata riservata e partecipare al parto della propria metà: un evento straordinario che chi ha provato non potrà più dimenticare.

giovedì 29 novembre 2007

comincia la cottura


A fuoco lento. Sulle spine...

giovedì 22 novembre 2007

è in arrivo sul binario 2...

Non so neanche che immagine mettere. Il 3 dicembre è la data presunta della nascita di Marco. Ormai mia moglie gira con una grossa boa davanti. Ha il viso più bello del solito, e più rilassato. Io giro, lavoro, faccio, disfo, ma il pensiero va sempre lì. Greta fa l'omertosa ma è indubbiamente più nervosa del solito. E lui se ne sta lì. Ad aspettare. Ovvio che ha capito che fuori è dura. Tra uno Stasi, un'Amanda, un voto al senato e una Buona Domenica posso ben capire la sua indecisione. Sono giornate che passano in modo strano: la stanchezza del lavoro non basta a distogliermi dal pensiero. Però è anche dolce aspettare e quasi godersi questi momenti, immaginando, ma mai abbastanza realmente, come cambierà ancora la nostra vita. Uno tsunami, probabilmente. Sarà grosso, piccolo, come saranno gli occhi, i capelli, sarà allergico anche lui? Dormirà? Che voce avrà? La Greta lo accetterà (nel senso di accoglierlo...)? Eppure rispetto alla sorellina arriva più in sordina, arrivare per secondo desta meno clamore, si vede. Una cosa però è certa: faremo l'impossibile per farlo sentire subito a casa sua.

giovedì 1 novembre 2007

colonna sonora



There There




in pitch dark i go walking in your landscape.


broken branches trip me as i speak.


just because you feel it doesnt mean it's there.


just because you feel it doesnt mean it's there.




there's always a siren


singing you to shipwreck.


(don't reach out, don't reach out)


steer away from these rocks


we'd be a walking disaster.


(don't reach out, don't reach out)




just because you feel it doesn't mean it's there.


(there's someone on your shoulder)


just because you feel it doesn't mean it's there.


(there's someone on your shoulder)




there there




why so green and lonely?


heaven sent you to me.




we are accidents


waiting waiting to happen.




we are accidents


waiting waiting to happen.

lunedì 1 ottobre 2007

orecchie indaffarate



















Nel giro di pochi giorni usciti Ian Brown, Foo Fighters e Siouxsie. Me li sto sbranando. E vogliamo parlare di Thurston Moore ?

domenica 23 settembre 2007

Cry


Il pianto già nel grembo materno: dimostrato per la prima volta che a partire dal settimo mese di sviluppo, il feto reagisce ad alcuni stimoli esterni e mostra la stessa mimica facciale di quando il bambino piange
Lui si muove un po', contorce il suo musetto, aggrotta le sopracciglia e lascia trasparire un tremito delle guance espirando ed inspirando con forza, poi chiude gli occhi, muove la piccola lingua e deglutisce: lui è ancora un feto nella pancia della mamma, sette mesi di sviluppo, e si comporta come se stesse piangendo. E' la testimonianza del pianto in utero registrata per la prima volta da Jeannie Gingras, docente di pediatria al Carolinas Medical Center di Charlotte, Carolina del Nord, catturando immagini con ultrasuoni e registrazioni video. La mimica facciale del pianto è stata registrata in 10 feti a partire dal settimo mese di sviluppo, spiega la ricercatrice su Archives of Disease in Childhood Fetal and Neonatal Edition, e in modo del tutto casuale, ovvero durante uno studio sugli effetti del consumo materno di fumo e droghe. I feti hanno mostrato il comportamento indipendentemente dall'esposizione a queste sostanze, fa notare la pediatra, il "pianto" è la reazione a stimoli vibroacustici cui sono sottoposti. ''Questa mimica facciale osservata nello studio - commenta Giuseppe Noia, docente di medicina neonatale all'Università Cattolica di Roma - è perfettamente compatibile con lo sviluppo neurofisiologico del bambino" ed è una scoperta importante, aggiunge l'esperto, perché avvalora ancora una volta il concetto che il feto può provare sensazioni e soprattutto che esiste una memoria affettiva fetale, come altri studi hanno già dimostrato a partire dal quinto mese di gestazione. Finora quattro diversi stati comportamentali comparabili a quelli del neonato sono stati riconosciuti in feti umani, spiega Noia: il risveglio attivo, il risveglio tranquillo, lo stato attivo e il sonno calmo (in cui si suppone che il feto possa anche sognare, visto che sono stati registrati i movimenti rapidi dell'occhio tipici del sogno, la cosiddetta fase REM). Ma lo stato del pianto non era mai stato documentato, sostengono gli esperti Usa che nel loro studio hanno coinvolto 54 gestanti fumatrici, 30 che facevano uso di cocaina e 60 donne incinte che non avevano né l'uno né l'altro vizio. Registrazioni con ultrasuoni sono state eseguite al settimo mese di gestazione, poi a 31,9 settimane (circa 7,9 mesi), poi a otto mesi, ancora a 35,9 settimane (circa 8,9 mesi) e infine a nove mesi. In una prima fase dello studio il feto è stato osservato per 20 minuti con gli ultrasuoni senza sottoporlo ad alcuno stimolo. Movimenti di occhi e corpo sono stati registrati in tempo reale come pure il battito cardiaco. Poi le registrazioni sono state ripetute sottoponendo il feto a stimolazione vibroacustica di frequenza 100 Hz e 95 decibel per 0,5 secondi, che arriva all'utero con intensità di 85 decibel. Il tempo della stimolazione, assicura la pediatra, era talmente breve da non provocare alterazioni del battito cardiaco. Dopo la stimolazione i feti sono stati osservati con gli ultrasuoni per 10 secondi. I risultati mostrano il pianto intrauterino di alcuni feti e, garantisce l'esperta, non si tratta di un colpo di fortuna o di una semplice casualità, tre dei dieci feti hanno mostrato la mimica facciale del pianto in differenti occasioni. Il comportamento del pianto si osserva solo dopo perturbazioni del feto con gli stimoli acustici, indipendentemente dal fatto che la mamma fumi o si droghi o non faccia nulla di tutto ciò. Né gli esperti hanno osservato differenza alcuna alla nascita tra i neonati che piangevano nella pancia della mamma e gli altri. ''L'espressione del pianto indica molteplici stadi di maturazione della ricezione sensoriale - sostiene la Gingras - l'elaborazione di segnali come potenzialmente deleteri, una dimensione affettiva e la capacità di risposta allo stimolo". Assolutamente d'accordo Noia il quale ribadisce che questa osservazione è del tutto credibile ed evidenzia che il feto sappia riconoscere la qualità delle percezioni esprimendo uno status, quello della memoria affettiva, che si prepara già dal quinto mese di sviluppo. E infatti secondo la Gingras il feto potrebbe essere capace di piangere già prima del settimo mese visto che neonati prematuri nati a 24 settimane piangono. A partire dalla 20/ma settimana di gestazione, conclude l'esperta, il feto possiede già il repertorio completo di capacità motorie per piangere: la coordinazione del respiro, l'apertura delle mascelle e della bocca, il fremito delle guance, il movimento della lingua e la deglutizione.

lunedì 10 settembre 2007

Impressioni da un'ecografia (R. Sinigallia)

Subito dopo l’universo
Vedo le tue braccia muoversi
Da una finestra dove il suono lascia il segno
E segna il battito veloce del cuore
Ti spio mentre nuoti
E mi sembra di annegare
Nell’infinito che ci unisce e ci separa
E non riusciamo a decifrare
Dove la felicità è il limite
Che non ci riguarda
Davvero Dentro a un respiro più lungo
E il più possibile leggero
Dai miei pensieri nell’acqua
Una spina dorsale
Attraversa il digitale
Illumina la stanza e mi lascia
L’impressione di esserti padre
E so che tu puoi perdonarmi
Se quello che dico non è vero
Sarò qui per te
Sarai qui per me
Nell’infinito che ci unisce e ci separa
Io sono qui per te
Dove la felicità è il limite
Che non si ricorda
Davvero
Dentro a un respiro più lungo
E il più possibile sincero
Dove la felicità è il limite
Che non si ricorda
E che non ci riguarda
Dal cielo

venerdì 27 luglio 2007

buone vacanze


Chiedo solo due cose: che la piccolina si diverta e che io abbia il piacere di non dovere mai programmare nulla almeno per il giorno dopo.

martedì 24 luglio 2007

omaggio doveroso


A due cosucce che ci rendono la vita un po' meno grama, e ce ne accorgiamo soprattutto in estate quando circolare in auto e lavorare incollati ad una poltrona in ufficio diventa più opprimente di un discorso di Napolitano: aria condizionata e servosterzo!

martedì 3 luglio 2007

shock anafilattico


La mia piccolina soffre di un'allergia che le può procurare shock anafilattico: deve assolutamente evitare le proteine del latte. E' asmatica, rischia la vita. Stasera , non si sa come, e questo è un dramma, ne è venuta a contatto, ingerendo probabilmente qualcosa di contaminato. Avendo mangiato solo poche cose (tagliatelle fatte in casa, quindi sicure, prosciutto cotto Ferrarini, quasi l'unico che viene cotto a vapore, in assenza di latte, qualche pomodorino e delle marmellatine confezionate di cui conosciamo i sicuri ingredienti) siamo arrivati alla conclusione che in qualche modo il prosciutto o le tagliatelle erano contaminati. Sappiamo cosa dobbiamo fare in questi casi: Bentelan (cortisone), Ventolin per il broncospasmo e/o Fastjekt (iniezione di adrenalina). Stasera abbiamo evitato l'iniezione "salvavita": è stato sufficiente il Bentelan. Era tempo che non capitava. Però, dopo l'angoscia e lo spavento, ora siamo senza parole. Se anche con i cibi "sicuri" può succedere il disastro ci sentiamo senza difese: le contaminazioni, magari dell'affettatrice del salumiere che prima del cotto Ferrarini ha tagliato un cibo contenente proteine del latte, sono sempre dietro l'angolo. Inoltre mi figlia ha quasi 6 anni e riconosce il pericolo: quando sente i sintomi (prurito, tosse, gonfiori, ecc.) si impressiona e psicologicamente acuusa il colpo più forte di quando era piccola piccola. Siamo a pezzi. Ora dorme esausta e noi ci tormentiamo di domande senza risposta. Le allergie sono un problema enorme, come si fa a vivere in questa continua ossessione? Penso anche ai celiaci, e mi chiedo quando la piccola potrà mai mangiare al suo compleanno una bella fetta di torta alla crema oppure venire con noi in una pizzeria qualsiasi e ordinare una pizza senza problemi. Adesso mi accontenterei che gli shock si limitassero a procurare solo problemi cutanei, e non complicazioni respiratorie.

lunedì 2 luglio 2007

q.: are we not men? a.: we are devo!


Sono tornato ad ascoltare in questi giorni i dischi dei Devo. Il tempo che passa in certi casi aiuta a comprendere i geni che passarono apparentemente come acqua fresca, ma questi hanno influito su tutto il mondo musicale che è venuto dopo. E risentirli è ancora acqua fresca in mezzo alla polvere.

venerdì 22 giugno 2007

bene rifugio


Scopro ogni giorno che passa l'assoluta dipendenza da mia figlia. Quando la rivedo la sera è il segnale che tutto va come deve andare; il suo abbraccio ad appendersi al mio collo, mentre mi stringe con braccia e gambe, rimette in discussione tutta la giornata. Se di notte è nel nostro letto mi capita di svegliarmi (spesso) e fissarla nel buio: ha la stessa espressione di quando è nata. Una specie di sorriso a bocca aperta pieno di curiosità e interrogativi. Ora sta metabolizzando l' arrivo della concorrenza, ma dissimula bene. Le sue bizze, i suoi capricci, i suoi pianti sono la mia stessa carne. La sua testolina coi capelli accorciati di recente, il suo odore, le sue punture di zanzara, la sua tosse, le sue smorfie, la sua zeta pronunciata a esse, tutto questo sono io. Lei è me. Anche di più.

venerdì 15 giugno 2007

godo come un riccio


Secondo un recente studio pagare le tasse è un piacere perchè accende le aree cerebrali riferite alla gratificazione. Sto finendo i preliminari, ancora qualche attimo e sarò pronto per l'estremo orgasmo. Mi avvisa il commercialista.

mercoledì 13 giugno 2007

free Paris


Qualcuno comincia ad aprire gli occhi. Contro i giustizialismi, le gogne e il sadismo nazional-popolare. Free Paris !

martedì 12 giugno 2007

lo so, non è Natale


Ma un regalino ce lo volete fare o no?!

sabato 9 giugno 2007

been caught stealing


Perry Farrell è tornato. Dopo la reunion dei Jane's Addiction di Strays nel 2003, torna il lungagnone del Lollapalooza. Satellite Party: brilluccichio di anni ottanta, voce unica, commerciabilità spicciola, nessuna grande novità, ma il sound è di quelli che mi riporta all'emozione dei Jane's filtrata dall'ovatta dei Porno for Pyros. Inoltre ospiti come Peter Hook dei New Order, Thievery Corp., Jim Morrison (!!!). Comunque sia l'ho aperto da poco e in ogni caso in macchina va che è un piacere...c'è chi ne parla bene.

paris


Giustizialisti e indici puntati, c'è chi ha ancora la mente lucida. Free Paris !!

giovedì 7 giugno 2007

a proposito del tempo che passa


Il concetto del tempo viene concepito dagli esseri umani attraverso la metafora spaziale, gli attribuiamo cioè le caratteristiche proprie dello spazio. Lo definiamo lungo, corto, stretto e, su un ipotetico asse sul quale ci collochiamo, posizioniamo sempre alle nostre spalle il tempo passato e di fronte a noi il tempo futuro. Questa organizzazione cognitiva del tempo sembrava, fino a ieri, universale e sostenuta dall’orientamento del nostro corpo nello spazio e dalla direzione normale del nostro movimento. Fossimo stati dei polipi, probabilmente avremmo concepito il tempo in un altro modo.Eppure oggi sappiamo che non è così per tutti: gli Aymara, popolo indigeno del Sudamerica che vive negli altipiani andini della Bolivia, del Perù e del Cile, possiedono un concetto del tempo reverso: localizzano il passato di fronte a loro e il futuro alle loro spalle. Unico caso conosciuto sul pianeta.
La ricerca è apparsa su Cognitive Science, ed è stata condotta dalla professoressa di linguistica alla Berkeley Eve Sweetser e da Rafael Nunez, professore associato di scienze cognitive e direttore del Embodied Cognition Laboratory alla University of California di San Diego. Il linguaggio degli Aymara era stato scoperto dagli occidentali già dai primi giorni della conquista spagnola. Un gesuita scriveva già nel 1600 che la lingua Aymara era particolarmente pregna di idee astratte e nel diciannovesimo secolo essa fu rinominata “linguaggio di Adamo”.Più recentemente Umberto Eco ha lodato la sua capacità di produrre neologismi e ci sono stati anche dei tentativi di applicare la cosiddetta “logica andina”- che aggiunge una terza opzione al solito sistema binario di vero/falso e di si/no- alle applicazioni informatiche. Per effettuare la ricerca Nunez ha raccolto 20 ore di conversazione con 30 adulti Aymara del nord del Cile. Fra i volontari erano compresi monolingua Aymara, monolingua spagnoli, e una buona parte di bilingue, le cui competenze linguistiche sono varie ed includono il creolo spagnolo/Aymara chiamato Andino Castellano. Le interviste, videoregistrate, sono state disegnate appositamente per includere discussioni naturali di eventi del passato e del futuro. L’ipotesi del concetto reverso del tempo si fonda sia su evidenze linguistiche che gestuali.La lingua aymara sceglie la parola “nayra” (occhio, fronte, lato) per indicare il passato e la parola “ghipa” (dietro, alle spalle) per indicare il futuro. Per esempio l’espressione “nayra mara” che significa “lo scorso anno” è letteralmente “l’anno di fronte”Ma l’analisi linguistica non è sufficiente.Anche in inglese si può usare la parola “ahead” per indicare un punto più vicino nel tempo. Dicendo: “We are at 20 minutes ahead of 1 p.m.” (Siamo 20 minuti davanti all’una) intendiamo “adesso sono le 12.40 p.m”. Basandosi solo su questa evidenza linguistica un linguista marziano potrebbe giustificatamene pensare che gli inglesi, come gli Aymara, pongono il passato di fronte a sé. Ci sono in inglese (e in italiano) delle espressioni ambigue come “Wednesday’s meeting was moved forward two days.” (L’incontro di mercoledì è stato spostato di due giorni).Significa che il nuovo incontro cadrà di lunedì o di venerdì? Metà degli inglesi a cui lo chiederete risponderà “lunedì”, e l’altra metà “venerdì”. E questo dipende da dove essi si immaginano nel moto relativo attraverso il tempo o se immaginano che sia il tempo stesso a muoversi. Entrambe queste idee sono perfettamente accettabili in inglese e in italiano e anche grammaticalmente corrette, come è illustrato dalle frasi “stiamo andando verso la fine dell’anno” contro “la fine dell’anno sta arrivando”.
E’ quindi soprattutto l’analisi della gestualità che conferma che gli Aymara hanno un concetto reverso del tempo: essi indicano lo spazio dietro di loro quando parlano del futuro, puntando il pollice o portando la mano dietro le loro spalle, e indicano lo spazio di fronte a loro quando parlano del passato, estendendo mani e braccia vicini al corpo per il presente e il passato recente, e facendo un’estensione in avanti molto maggiore per il passato remoto.In altre parole essi usano gesti identici a quelli che ci sono familiari, ma esattamente nel senso opposto.Perché questo accada non è chiaro. Una possibilità, secondo gli autori dello studio, potrebbe risiedere nel fatto che gli Aymara danno un grosso significato al fatto che un evento o un’ azione sia stata vista o no dal parlante. Una semplice affermazione come “Nel 1942 Colombo attraversò l’oceano” non è possibile in Aymara, la frase dovrebbe necessariamente specificare se il parlante abbia personalmente assistito a questo evento o se riporti qualcosa di detto da altri.In una cultura che privilegia la distinzione fra visto/non visto e conosciuto/non conosciuto acquisisce forse un senso il posto del passato di fronte al soggetto, nel campo del visto, e lo sconosciuto e l’inconoscibile futuro dietro alle spalle. Sebbene questa possa essere una spiegazione, e in linea con l’osservazione che spesso gli Aymara si rifiutano di parlare del futuro perché ritengono che su di esso si possa dire niente o molto poco di utile, non appare comunque sufficiente.Ad ogni modo questa maniera di pensare al tempo sta scomparendo. I soggetti più giovani, che sono fluenti anche in spagnolo tendono a gesticolare in maniera “normale”, come se avessero riorientato il loro modo di pensare.Non è lontano il giorno in cui, come il resto del globo, anche gli Aymara volteranno le spalle al loro passato e guarderanno avanti verso il futuro.Peccato.

Fonte UCDS News